Altrove
Appuntamento…Altrove
Il fuorisalone, da sempre, ci piace da impazzire.
Passiamo le settimane prima a progettare il nostro itinerario, a studiare mappe e a identificare i progetti più visionari che rendono Milano, per una settimana, un bellissimo e stimolante museo a cielo e… palazzi aperti. Quello che amiamo di più è scoprire nuove zone e cogliere l’occasione di mostre ed eventi per conoscere meglio i quartieri meno battuti della città.
Per questo siamo state entusiaste quando Tortona Rocks ci ha chiesto di pensare a un percorso condiviso: abbiamo deciso di uscire dal quartiere e andare a cogliere i nostri luoghi preferiti della zona di Giambellino.
Questo circuito fa parte della manifestazione Altrove, con l’obiettivo di intavolare un dialogo costruttivo fra design e città.

Appuntamento… Altrove, dunque, con la nostra mappatura di luoghi non comuni, dal laboratorio antropologico del cibo alla libreria, dalla farmacia alla vineria storica dove il design entrerà per stimolare un nuovo dialogo e presentare la progettazione come valore diffuso ed endemico milanese.
Fate due passi al Giambellino con noi?
I luoghi di Altrove e i progetti ospitati
1 – Gogol & Company
Via Savona, 101
É un luogo di cultura e di condivisione indipendente, un posto speciale dove rimanere e dove comunicare con gli altri: un sito che è molti luoghi insieme, con la caffetteria, lo spazio espositivo e la libreria, cuore del progetto.

Progetto e designer
Cartabianca: Mattia Bidoli, Andrea Brolatti, Maria Vittoria Ghioldi, Bianca Rapetti Mogol
Ad opera di quattro giovani studenti del Politecnico di Milano, Cartabianca è un’istallazione, un percorso, un’idea. L’intervento site specific è volto ad esplora- re i processi cognitivi che si innescano nel momento in cui ci si ritrova a formula- re un pregiudizio, come il giudicare, ad esempio, un libro dalla copertina. L’itinerario si sviluppa come un flusso di esperienze concettuali per suscitare una reazione in chi è disposto ad ascoltare, a non fermarsi alla mera superficie mate- rica, ma ad andare oltre.
Liberarsi dai pregiudizi per lasciare carta bianca alla ragione.
2 – Trillino Selvaggio Centro d’Arte
Via Tolstoi, 14/A
Tanta arte da Trillino Selvaggio, un concept che mette al centro il bambino e il ragazzo, portandolo a partecipare a itinerari creativi ed espressivi che aiutano la crescita. Lo spazio è un altro motivo di visita: una ex fabbrica di galalite, ristrutturato per diventare un centro dove scoprire le proprie vocazioni artistiche e stimolare la creatività di ciascuno.

Progetto e designer
Uroboro: Filippo Zambelli
É un progetto pensato apposta da Filippo Zambelli per il Trillino Selvaggio.
L’oggetto vuole essere la sintesi delle pratiche creative attivate al Trillino: forma- to da elementi multipli legati tra loro a formare un serpentone snodabile deside- ra dare libertà di modulazione all’utente.
Le figure geometriche semplici che lo compongono sono poco pretenziose, quasi scontate e basilari, così da non concentrarsi sulla forma ma più sulla modalità d’uso.
3 – Farmacia Tolstoi
Via Tolstoi, 17
Può una farmacia diventare un luogo di incontro? Sì, se l’anima che la spinge è fatta di persone capaci ed empatiche, che hanno scelto, sull’onda del lavoro di famiglia, di dedicarsi agli altri con la fitoterapia e la medicina naturale. Da Farmacia Tolstoj si trovano tinture, oli essenziali e tisane, in un ambiente confortevole e ritagliato a misura d’uomo. Il proprietario, appassionato di antiquariato (alcuni pezzi d’epoca sono dislocati nella farmacia) e di accoglienza, ha dato un tocco davvero unico e familiare a un luogo che merita di essere vissuto.

Progetto e designer
Ogni goccia conta: Evelina Sanna in collaborazione con Amici del Policlinico Donatori di Sangue
Ogni goccia conta è un’installazione interattiva nata dall’incontro della desi- gner Evelina Sanna con l’associazione Amici del Policlinico Donatori di Sangue, attiva dal 1974 al Policlinico di Milano.
A fare da protagonista è il vero e proprio simbolo della donazione: la sacca del sangue, tristemente associata alla malattia piuttosto che alla cura, viene maneg- giata solamente da medici e infermieri mantenendo un alone di tabù. All’interno di questa installazione, la sacca diventa, invece, una celebrazione del dono e dell’aiuto ormai alla portata di tutti, oltre che l’inizio di un nuovo dialogo volto a coinvolgere soprattutto i più giovani.
4 – El Vinatt
Via Tolstoi, 49
La Pasetti e il René sono i due protagonisti di una bottega storica della città: El Vinatt è il perfetto esempio di quella Milano di un tempo, che non c’è più e che un po’ ci manca. Il quartiere ha scelto questo luogo come suo punto di riferimento e con l’arrivo delle figlie della coppia l’enoteca si è trasformata, rimanendo sè stessa. Un posto perfetto per scegliere un ottimo vino, un’etichetta pregiata, una bottiglia speciale…dove sentirsi accolti e godersi l’atmosfera.

Progetto e designer
Blossom Alice Barki – Ygrò: Emiliano Colombo
El Vinatt ospita due oggetti che si calano perfettamente nel luogo.
Realizzato dalla designer Alice Barki, Blossom è un porta bottiglie cinetico, il cui movi- mento permette ai “petali” che lo caratterizzano di avvolgere la bottiglia, schiu- dendosi al sollevarsi e richiudendosi al riposizionarsi della stessa. Un portabotti- glie artistico, creato in stampa 3D, che anima la tavola grazie alla tecnica appli- cata. Completa l’esposizione Ygró, cavatappi di design e oggetto funzionale che si distingue per le sue forme inaspettate ed eleganti, ideato da Emiliano Colombo.
Progettato con materiali di alta qualità, questo oggetto d’arte combi- na funzionalità ed estetica in perfetto equilibrio. Il manico lungo e la forma ergo- nomica consentono un’ottima presa, facilitando l’apertura delle bottiglie di vino. Grazie al suo design minimalista, il cavatappi Ygró si adatta perfettamente ad ogni ambiente, diventando un elemento distintivo sulla tavola.
5 – Tu mi fai girar – Polleria di quartiere
Via Vespri Siciliani, 30
Tu mi fai girar è una gastronomia e polleria di quartiere: detta così sembra una bottega storica e invece la storia ha solo ispirato questo locale che è nato durante il lockdown dimostrando come anche nei momenti più duri si possa cambiare pelle e fare impresa, rimanendo fortemente radicati nel luogo. Lisa, la proprietaria, dopo aver lavorato tanto nel mondo dei viaggi ha deciso che tra tagliatelle e ragù stava meglio e, soprattutto, faceva star meglio gli altri.

Progetto e designer
Alles wird Hut: Schmitthut di Susanne Schmitt
Con il titolo Alles wird Hut (Andrà tutto bene) – gioco di parole tedesco che usa la somiglianza fonetica tra Hut, cappello, e Gut, bene – Susanne Schmitt (Sch- mitthut) mostra come dei vecchi registri di cassa, gli iconici libri gialli della casa editrice tedesca Reclam, i manifesti teatrali e le borse Ikea diventano oggetti inaspettati.
Da ventitrè anni Susanne Schmitt si occupa esclusivamente di cappelli. Apprezzata e riconosciuta modista (menzionata in diverse guide e premiata come una delle più belle manifatture in Germania), Susanne ha una sfrenata voglia di giocare con i suoi cappelli: la sorpresa, infatti, non è solo nei materiali, ma anche nel gioco tra bi e tridimensionalità del risultato.
6 – LAC Laboratorio di antropologia del cibo
Via Privata Metauro, 4
LAC è il laboratorio di antropologia del cibo voluto da una giovane e determina- ta ragazza che mette insieme cuochi dalle provenienze più disparate, migranti di seconda e terza generazione, rifugiati e richiedenti asilo, ma anche musicisti, artisti, badanti, ristoratori e cuochi: ciascuno racconta le proprie origini attraverso la cucina di casa sua. A dimostrazione di come il cibo sia occasione di integrazione, narrazio- ne di storie ma anche mezzo per cambiare la percezione degli “altri”.

Progetto e designer
Avanzi: Cono Design Studio – Tulumba: Studio Biskt
Gli avanzi, in cucina, sono spesso origine di nuovi processi creativi, dove ciò che rimane, lo scarto, diventa materia prima aperta a nuove interpretazioni. L’inte- nto del progetto è quello di ridare vita agli “avanzi” della lavorazione del legno, in particolare, quelli generati per la collezione Now&Then realizzata da Cono Design Studio in collaborazione con Dale Italia. Il progetto si lega inevitabil- mente allo scenario del cibo dialogando con il contesto espositivo (LAC) e facen- do proprio l’approccio del “riutilizzo degli avanzi” tipico del mondo culinario.
Studio Biskt è stato fondato nel 2008 e si presenta come un universo duale, dove le idee nascono dall’ibridazioni tra processi industriali e abilità manuali.
Specializzato nella lavorazione della ceramica, Studio Biskt presenta TULUMBA, una collezione di vasi connotati dalla forma a churros – i tipici dolci spagnoli – che definisce un’estetica accattivante. Componibili, le molteplici combinazioni conferiscono all’oggetto una silhouette scultorea e inedita. Le linee affusolate possono liberamente intrecciarsi tra loro per comporre un insieme di infinite variabili, che crea, con un tocco di umorismo, il fascino di questo vaso.
7 – Pastamordolce
via Privata Metauro, 11
Che vi piaccia il dolce o il salato, se amate il fatto a mano Pastamordolce è il vostro posto. Pasticceria e pasta fresca sono il cuore di questa attività sin da quando hanno aperto nel 1991. Noi abbiamo provato entrambi e non siamo riusciti a deciderci su cosa fanno meglio…

Progetto e designer
Mani in pasta: Asli Özden, Mohamed Zaky
Tra Turchia ed Egitto, i designer Aslı Özden e Mohamed Gamal Zaky cele- brano l’amore per la pasta e la sua importanza nelle loro vite. Provenienti da diverse coste del Mediterraneo, la loro infanzia ha visto protagonista la pasta, centralità alimentare che è stata rafforzata durante il periodo di studi in Italia.
Mani in Pasta è un’installazione che si suddivide in due fasi. La prima è compo- sta da una serie di immagini che visualizzano la connessione tra la pasta e le mani. Ogni riferimento diretto all’alimento è volutamente escluso, preferendo evidenziare il processo artigianale di pastificazione.
La pasta è qui plasmata da mani che la lavorano, che la mangiano e che, allo stesso tempo, esplorano i limiti della creatività.
La seconda parte del progetto rende omaggio a due industrie manifatturiere italiane di eccellenza, la pasta e l’arredamento.
Modelli di design iconici realiz- zati a mano utilizzando diversi formati di pasta inventano così un nuovo e diver- tente rapporto tra oggetti quotidiani e design.
8 – Campagnolo Milanese
Via Tagiura, 5
Avete mai desiderato tornare bambini e giocare al mercato? Questo è proprio quel mercato, un gran bel posto dove andare a fare la spesa. Le bancarelle tutte a righe colorate sono in un bellissimo cortile, c’è una bella musica di sottofondo e un’atmo- sfera unica. Frutta, verdura, fiori, latticini e cibi caratteristici sono tutti a portata di mano: si fa self-service e poi si passa a pesare e pagare alle casse. Facile, no?

Progetto e designer
Giambellino By The Sea, Ricordi di un’estate futura: Fulcro Design
Visitare il mercato è sempre un’esperienza multisensoriale, tra aromi di frutta, tendaggi colorati
e luce del sole, quasi fosse una porta d’accesso a mondi e spiagge lontane. Attraverso una collezione di borse ricavate da vele riciclate il collettivo Fulcro Design ci trasporta nel sogno di una fuga estiva che diventa riflessione sulla bellezza e sulla fragilità dell’ecosistema marino.
Assieme a Bolina Sail, artigia- ni con base a Lignano Sabbiadoro, è stata confezionata una collezione che dona nuova vita a vele che hanno solcato mari e oceani, per porre l’attenzione sulla versatilità dei materiali e le narrazioni che ogni oggetto porta con sé.
“Ogni borsa è una vela, ogni vela ha una storia.”
9 – Tagiura
Via Tagiura, 5
Non si sa se è la via a dare il nome a questo posto, o viceversa: fatto sta che quando dici Tagiura, a Milano, pensi subito a un luogo senza tempo, dove puoi andare a fare colazione, a mangiare un panino al volo o dove cenare con gli amici con calma. Quel misto tra antico e piacevolezza che conquista ogni tipo di avvento- re sia alla ricerca di una città a misura d’uomo.

Progetto e artista
Il Giambellino: mostra fotografica di Bernard Iachella
Cartina
Altrove
Giambellino, Milano, MI, Italia